PROGETTo

ANDROIDI

Ciò che Giovanni Sala propone è anche un racconto ironico e accattivante,inquietante e affascinante, in cui il destinatario, inevitabilmente spiazzato, è invitato a riflettere, tra naturale e sintetico, tra mimesi e fantasia, sull’artificiosità che domina il contesto del nostro universo, una società in cui pesanti incognite incombono sul futuro e sulla possibile svolta evolutiva degli esseri umani. La sua arte non ha la pretesa di rappresentare fedelmente la realtà, l’immediatamente percepibile, ma, piuttosto, di toccare l’essenza di reale che vive al suo interno, di offrirne un distillato, quasi provocatoriamente svuotato dell’originario aspetto. L’autore produce così opere in cui la messinscena del turbamento, la disintegrazione delle certezze - in tema di identità estetica - il rapporto tra la dimensione intima personale e quella del manufatto esprimono la finalità di un’arte del dubbio e dell’ambiguità. Si comprende bene, in tale panoramica di riferimenti, il ciclo dei cosiddetti «Racconti»: una sequenza di vari ritratti di androidi, inattesi e provocatori replicanti dell’artista, in cui l’autore organizza ciò che resta di una futura umanità in un sistema di interpretazione personale dove i volti in resina diventano inquietanti manichini, sovrastati dal peso di una materia che non prevede riscatto. Le sue teste di asessuati telamoni restano afasiche e immobili, bloccate in una solitudine irreversibile, ai limiti dell’autismo. E l’artista ci conduce sui sentieri di una riflessione trasversale sui temi fondamentali dell’esistenza, del tempo, dei poteri forti, dei condizionamenti che asserviscono e deformano. (Gianfranco Ferlisi)

©2019 Giovanni Sala